In Friuli spuntano i primi bollini per il “carrello tricolore”

3 ottobre 2023 (Messaggero Veneto) – In alcuni market sono partiti gli sconti voluti dal piano anti-inflazione del Governo. Le associazioni dei consumatori però restano critiche: il vantaggio è ridotto


CRISTIAN RIGO – UDINE. Dopo la falsa partenza di domenica, ieri il carrello tricolore ha fatto ufficialmente la sua comparsa anche sugli scaffali di alcuni supermercati cittadini con tanto di logo che richiama il provvedimento “anti-inflazione” del Governo Meloni. 

Facendosi guidare dall’apposito bollino del “Prodotto ribassato” fino a Capodanno è possibile acquistare beni con prezzi che saranno calmierati o ribassati del 10%. 

L’iniziativa riguarda beni essenziali come pasta e sapone, passando per i pannolini e la farina, ma ci sono anche promozioni aggiuntive su zucchero, alimenti per l’infanzia, caffè, cereali, biscotti, uova e merendine. Il risparmio calcolato dai commercianti è di una trentina di euro in tre mesi in media a famiglia, ma le associazioni dei consumatori non la pensano allo stesso modo. 

Il patto per il trimestre anti-inflazione della Grande distribuzione interessa 23 mila punti vendita in Italia, ma nel capoluogo friulano domenica era quasi impossibile scovare il bollino del Ministero che ieri invece era ben visibile alla Coop di viale Bassi (dove l’allestimento era iniziato già domenica pomeriggio) e alla Conad di via Vittorio Veneto dove il responsabile Alex Bernardi ha spiegato di aver stampato direttamente le frontaline. 

In altre catene invece, gli sconti sono partiti, ma senza la cartellonistica dedicata per un ritardo dovuto proprio alle operazioni tipografiche. 

Despar Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, per esempio ha aderito al trimestre anti-inflazione, e quindi i clienti potranno trovare un paniere di beni per uso quotidiano e di prima necessità composto da più di 300 prodotti a marchio Despar, con particolare attenzione anche ai prodotti S-Budget, creati per offrire qualità e convenienza, con prezzo bloccato fino al 31 dicembre 2023. Nei supermercati cittadini lo sconto c’è già, il bollino ancora no. 

Stesso discorso all’Eurospar di viale XXIII marzo dove ci assicurano «l’elenco dei prodotti e gli sconti ci sono già, mancano solo i bollini specifici per richiamare l’iniziativa». 

Va però detto che in molti casi il “carrello tricolore” si affianca ad altre campagne di sconto. «In un contesto economico ancora caratterizzato da una importante spinta inflattiva con conseguenze dirette sulle capacità di spesa delle famiglie – ha commentato Francesco Montalvo, amministratore delegato di Despar Aspiag Service – la nostra azienda ha scelto di essere al fianco dei clienti: offrire la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità, è infatti una priorità per noi.

L’adesione al patto anti-inflazione è dunque un’iniziativa che si inserisce in un impegno più ampio della nostra azienda che da tempo, insieme ai propri fornitori, si impegna per offrire opportunità di risparmio». 

L’Osservatorio prezzi del Movimento difesa del cittadino (Mdc) ha nel frattempo avviato un primo monitoraggio a campione sul paniere anti-inflazione nel territorio del Fvg «iniziativa adottata solo in supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie mentre sono poche quelle che vengono dai piccoli negozi al dettaglio e dai piccoli alimentari, rilevando limitati sconti, prevalentemente prezzi bloccati “fissi” di alcuni beni di largo consumo, dalla pasta all’olio, senza attuare veri ribassi, come unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati, esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere».

Per l’associazione dei consumatori «si tratta di prodotti che hanno una quota di mercato limitata, pari solo al 20,5% dell’intero settore delle vendite nella grande distribuzione, con la conseguenza che i consumatori che acquistano beni di marche specifiche non beneficeranno di alcun vantaggio economico; restano inoltre esclusi i prodotti freschi, come frutta, carne e pesce, che hanno prezzi più variabili, tant’è che, con una spesa “simulata” tipo di 32 euro è stato contabilizzato un risparmio effettivo di 30 centesimi». 

Ecco perché, secondo il presidente di Mdc, Raimondo Gabriele Englaro «per contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti di largo consumo, fermare la speculazione e tutelare il potere di acquisto dei consumatori servono azioni strutturali, partendo da un accordo quadro, affinchè per una serie di prodotti a uso alimentare e sui generi di prima necessità, venga effettuato il taglio dell’Iva e contestualmente fissata una percentuale massima di ricarico, dando così finalmente una definizione di prezzo anomalo oltre la quale consentire un intervento dell’Antitrust». 

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