Dal ministro della Salute arriva un nuovo stop agli impianti da sci

“Il provvedimento – si legge – tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che lavariante inglese, caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania”.

“Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle aree gialle, afferma che allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori“, conclude la nota del Ministero della Salute.

L’apertura della stagione invernale, quindi, viene ulteriormente rimandata, accogliendo le perplessità del Cts.

Una doccia fredda per gli operatori delle montagne regionali che oggi avevano ricevuto il via libera ufficiale dal governatore Massimiliano Fedriga che, tramite ordinanza, aveva stabilito l’apertura a partire dal 19 febbraio. La misura, alla luce delle disposizioni nazionali, è stata revocata in serata, non senza polemiche.

Chiediamo al nuovo Governo di cambiare sistema perché evidentemente questo è un risultato fallimentare vista la decisione dell’ultimo momento che riguarda gli impianti da sci”, commenta Fedriga.

“Già la settimana scorsa – prosegue Fedriga – si conosceva la situazione pandemica e bisognava avvisare quindi con il dovuto anticipo operatori e lavoratori del settore della montagna e non far pagare un’ulteriore perdita per quanto riguarda l’organizzazione delle riaperture. Un danno che si somma alla perdita che c’è già stata e che ci sarà”.

Fedriga indica come “necessaria” una ristrutturazione dell’organizzazione del Comitato tecnico scientifico, “perché – rincara – non ci possiamo trovare ancora in questa situazione: in mezzo a questa indecisione a rimetterci sono le imprese e i lavoratori”.

“Siamo consapevoli – prosegue il governatore – che il Governo si è insediato ieri ma il Cts era operativo e poteva prendere una decisione molto prima, come già accaduto per esempio per la questione degli spostamenti tra regioni nel precedente Governo”.

“Ora – conclude Fedriga – servono indennizzi veri e non i ristori che abbiamo conosciuto fino ad adesso: ringrazio i ministri Giorgetti e Garavaglia che vogliono andare proprio in questa direzione”.

“Siamo certi che comunicare, con sole 24 ore di anticipo, la non riapertura degli impianti scisitici è la coda della caotica gestione del Governo precedente, da domani lo stile sarà diverso. Provvediamo alla rapida definizione del ristoro dei danni al settore che rischia di fallire”, è il commento del presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

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