Studio Banca Ifis, a Nordest solo un’azienda su cinque ha donne in ruoli di leadership
08 MARZO 2021 (NORDESTECONOMIA.it)
Con la guida al femminile si assiste a un effetto moltiplicatore della presenza delle donne a ogni livello organizzativo. Cresce l’attenzione al work/life balance: il 68% delle imprese ha attivato strategie di conciliazione vita/lavoro, con una punta del 76% a Nord-Est
VENEZIA. Una su sei, pari al 16,1% del totale: sono le piccole e medie imprese guidate da una donna in Italia. La percentuale, tuttavia, cresce fino al 21% nelle aziende tra 20 e 49 addetti. Tra le mura delle società sotto i 50 dipendenti emerge anche un’altra evidenza: ben in un caso su tre le imprenditrici sono anche coloro che hanno dato vita all’azienda stessa. A dirlo è l’osservatorio Pulse PMI, con una survey realizzata dall’Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Format Research, che ha coinvolto tra gennaio e febbraio 2021 un campione rappresentativo di oltre 600 imprese italiane. L’occupazione e il management.
Ma quando non guidano l’impresa, qual è il ruolo delle donne nelle PMI? La parità con gli uomini è quasi raggiunta quando si tratta di funzioni impiegatizie, mentre le operaie sono il 22% del totale e tra i quadri solo il 14% è donna. Diverso il discorso per la dirigenza, dove complessivamente solo in un caso su cinque la posizione è ricoperta da una figura femminile.
I settori dove più frequentemente le si incontrano sono la manifattura, le costruzioni e la moda. A questo proposito è tuttavia significativo il fatto che quando a capo dell’azienda vi sia un’imprenditrice, si assiste a una sorta di effetto moltiplicatore. In cifre: con la guida al femminile, le dirigenti donne arrivano al 59%, con la guida al maschile le donne ai vertici rimangono ferme al 12%.
Ma, più in generale, la dinamica riguarda l’intera popolazione aziendale: se l’azienda è stata fondata ed è retta da un’imprenditrice, l’occupazione femminile è più alta rispetto al totale del campione e pervasiva. La presenza del top management al femminile è statica nel tempo. Stando al campione intervistato, dal 2015 al 2020, solo l’11% delle imprese ha aumentato la numerosità delle dirigenti donne in azienda.
La percentuale tuttavia raddoppia ed è pari al 22% se si considerano solo le risposte delle imprese di medie dimensioni (oltre 50 addetti). Le prospettive nel prossimo biennio non migliorano: solo il 6% del totale imprese prevede infatti di assumere donne a livello apicale. La stima di nuove assunzioni al femminile in posizioni dirigenziali delle medie imprese invece raggiunge il 13%. Gender equality e work/life balance. Le politiche a sostegno dell’equità di genere non sembrano attecchire nelle PMI italiane: solo il 15% prevede infatti azioni e interventi in questo senso, lo strumento preferito in questi casi è il mentoring che coinvolge due imprese su tre.
Migliore l’attenzione al work/life balance: il 68% delle imprese ha attivato strategie di conciliazione tra i ritmi di lavoro e la vita privata, con una punta del 76% nel Nord-Est. L’approccio di well-being più utilizzato prevede la concessione di flessibilità di orario, seguono il sostegno alla maternità e l’utilizzo dello smart working (non legato alle attuali condizioni di emergenza). Il progetto e l’osservatorio sulle PMI. Il progetto «Pulse PMI» nasce dalla collaborazione editoriale tra Banca Ifis e Il Sole 24 Ore.
L’obiettivo è fornire al pubblico dei lettori un aggiornamento costante e cadenzato sulle grandi sfide che affrontano oggi le Piccole e Medie Imprese italiane. Si tratta di report a presa diretta realizzati grazie all’ascolto di campioni significativi di imprese target che si snoderanno nell’arco dell’anno 2021 attraverso la pubblicazione online di 11 report mensili caratterizzati da un racconto immediato e accattivante grazie all’uso di infografiche.