«Spesa crollata ai livelli del ’97 ma il settore terziario resiste»

12 marzo 2021 (Messaggeroveneto.it) – Loperfido sulle numerose chiusure in centro: «Qui si regge meglio che altrove» Anche il calo dell’occupazione si preannuncia più contenuto che nel resto del Fvg

M.MI.12 MARZO 2021 – Il Covid morde, le chiusure che si vedono in centro storico lo dimostrano, ma in città, dove la qualità della vita è cresciuta progressivamente negli anni, il settore del terziario resiste comunque meglio che nel resto della regione. «La spesa delle famiglie è tornata indietro di 24 anni, crollata ai livelli del 1997 – è la premessa dell’assessore al commercio Emanuele Loperfido –. I pubblici esercizi in Fvg hanno chiuso, a causa dei provvedimenti, 104 giorni. Provate a pensare cosa significhi vivere con quattro mensilità in meno di stipendio. Eppure di fronte a questi numeri drammatici può rincuorare vedere che i numeri di Pordenone sono i migliori della regione».

I segnali arrivano direttamente dagli operatori del settore intervistati a gennaio nell’ambito dell’indagine Format research effettuata da Confcommercio su 1.536 interviste fatte in regione, di cui 384 nella provincia di Pordenone e 213 di queste nel comune capoluogo.
Per quanto riguarda la fiducia generale, gli intervistati hanno espresso un grado più alto rispetto alla media regionale, sia nel 2020 (19 su 100 contro un 15 a livello regionale), che rispetto alla previsione del primo semestre dell’anno dove l’indicator è a 33 su 100 rispetto a una media di 28. Prospettiva migliore anche per quanto riguarda i ricavi e l’occupazione. Gli imprenditori hanno espresso una fiducia, sui ricavi 2020, pari a 28 su 100 (25 a livello regionale) mentre la previsione sul primo semestre è quantificabile in 34 su 100 (31 in Fvg). A soffrire sono principalmente gli operatori della ristorazione e della ristorazione turistica.

E l’occupazione? Come si legge nella ricerca di Confcommercio, «le previsioni degli imprenditori sono critiche da qui al 30 giugno. I dati ufficiali riguardo gli effetti della pandemia sull’occupazione evidenziano una tendenza allarmante: nel 2020 le nuove assunzioni nel terziario in Fvg sono calate del -37% rispetto al 2019. Il calo delle nuove assunzioni è dovuto in parte al blocco dei licenziamenti, che tuttavia ha inciso ancor di più sui costi fissi delle imprese del terziario del Fvg (è così per l’81% degli operatori del territorio). La sospensione del blocco dei licenziamenti dal prossimo mese di marzo rischia di rappresentare un colpo senza precedenti nel terziario: nel 2021 gli organici delle imprese potrebbero ridursi del -15%. A Pordenone la previsione per quanto concerne la variazione del numero degli addetti presso le imprese del terziario è pari a -11%, la meno intensa ad essere stata registrata in Friuli Venezia Giulia».

Tutto questo porta l’assessore a dire che, «nonostante la pandemia, il combinato disposto di investimenti e riqualificazione della città, politiche fiscali per favorire l’occupazione di locali sfitti, contributi alla riqualificazione delle attività commerciali, l’immediata detassazione di Cosap per i pubblici esercizi, sono provvedimenti che rendono la città attraente per gli imprenditori del terziario, con investimenti che ci sono e continueranno. Nel frattempo confidiamo che lo Stato acceleri sul fronte dei ristori e degli ammortizzatori sociali». —

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