Alberghi, ristoranti, trasporti e cultura: con l’Italia “chiusa” fino a ottobre, in fumo 52 miliardi di consumi
(Repubblica.it) 26 marzo 2020 – Milano – La stima di Confcommercio sugli effetti del coronavirus. Oltre 23 miliardi di consumi sottratti al mondo di alberghi e ristorazione, più di 16 a trasporti e case automobilistiche, oltre 8 miliardi alla cultura.
E’ l’elenco solo parziale di un totale di 52 miliardi di consumi che mancheranno alle attività italiane, chiuse a causa coronavirus. E’ la stima che arriva dalla Confcommercio, che ipotizza una reale ripresa italiana soltanto ad ottobre. “Con il protrarsi delle chiusure delle attività produttive e di quelle del terziario – come il commercio, il turismo, i servizi, i trasporti e le professioni – e con la prospettiva che questa situazione si prolunghi nel tempo, la situazione economica e il calo dei consumi sono destinati a peggiorare”, dice una nota dell’associazione. Vista l’evoluzione dell’epidemia, per Confcommercio “rischia di saltare la previsione più ottimistica che era quella della “riapertura” dell’Italia a giugno che avrebbe comportato, per il 2020, la perdita di 1 punto di Pil e 18 miliardi di consumi.
Si fa, quindi, più realistica l’ipotesi della riapertura del Paese solo all’inizio di ottobre, con una riduzione dei consumi di oltre 52 miliardi e un calo del Pil di circa il 3%, stime che incorporano anche gli aiuti stanziati con l’ultimo decreto”. In attesa di un secondo decreto che potrebbe raddoppiare le risorse sul tavolo, Confcommercio stima che i settori che saranno più colpiti sono: alberghi e ristorazione (-23,4 mld di consumi nel 2020), trasporti e acquisto autoveicoli (-16,5 mld), cultura e tempo libero (-8,2 mld), abbigliamento (-6,6 mld).